“Non vado dentro e fuori dalle cliniche. È un lavoro continuativo. Mi curo con l’ipnosi, che è qualcosa di veramente importante nella mia vita. Funziona bene con me perché lavora a livello subconscio” ha detto Fergie.
La moda di utilizzare l'ipnosi per risolvere i problemi legati alla dipendenza attiva da sostanze (alcool, sigarette, cocaina,ecc...) è sempre più alimentata dalle varie star che con il loro atteggiamento promuovono il passaggio di informazione nei fan.
L'approccio ipnotico a tali comportamenti sostanze-dipendenti DEVE tenere conto anche dei comportamenti stato-dipendenti correlati alle abitudini e per questo l'approccio direttivo, ancora molto spesso in voga e altrettanto spesso promosso da ipnotisti di dichiarata fama, va a colpire la sintomatologia e può promuovere nel soggetto una rapida e/o immediata efficacia.
Gli studi sull'evidence base di tale approccio dimostra che l'utilizzo di induzioni e suggestioni direttive, nonostante gli apparenti immediati effetti, a lungo termine decrescono fino a portare alla ricomparsa degli atteggiamenti stato-dipendenti.
L'approccio indiretto invece tiene conto delle motivazioni e delle vulnerabilità sottostanti al "desiderio" di tale stato e ne promuove una dissoluzione in lniea con il sentire del paziente e con la rinnovata capacità di interrompere il pattern cognitivo-comportamentale della dipendenza e del desiderio della sostanza; garantendo lo stesso risultato dell' ipnosi direttiva con il vantaggio della efficacia a lungo termine dell'ipnosi indiretta.
D'altro canto l'approccio ipnotico indiretto richiede un percorso psicoterapeutico più lungo della tecnica direttiva, che implica un allenamento e un consolidamento della capacità del paziente di sviluppare stati ipnotici di trance profonda, passando dalle 3-5 sedute risolutive, tipiche dell'approccio diretto, alle 20 o più sedute della tecnica indiretta.
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