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mercoledì, ottobre 17, 2007

Ipnosi, un’alleata contro il dolore

I dati di uno studio pubblicato dal Journal of the National Cancer
Tratto dal: Il Corriere un articolo di:Vera Martinella

Permette di alleviare l’ansia e ridurre gli analgesici, in alcune terapie oncologiche. Diversi ospedali italiani la utilizzano.

MILANO – Non solo farmaci per contrastare la sofferenza durante e dopo un’operazione chirurgica. Secondo uno studio americano recentemente pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, una breve seduta di ipnosi prima di un intervento allevia l’ansia e il dolore, permettendo di somministrare una minor quantità di analgesici e traducendosi in un’esperienza meno traumatica per le pazienti e meno costosa per l’ospedale. Precedenti ricerche avevano già suggerito che l’ipnosi potesse contribuire ad alleviare problemi di varia natura, aiutando le pazienti a rimettersi più in fretta e, quindi, accorciandone la degenza ospedaliera. Quest’ultimo studio, condotto dai ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York, ha verificato l’efficacia della tecnica su cento donne che dovevano sottoporsi ad una biopsia chirurgica o all’asportazione di un nodulo al seno e che, prima della procedura, sono state coinvolte in una seduta d’ipnosi: 15 minuti durante i quali le pazienti sono state indotte ad uno stato di relax e sensazioni piacevoli e hanno ricevuto suggerimenti su come ridurre la percezione di dolore, nausea e affaticamento. Altre cento pazienti, invece, si sono limitate ad un breve dialogo con uno psicologo. I risultati, secondo i ricercatori, sono stati chiaramente migliori nel gruppo-ipnosi, per il quale è bastata un’anestesia più leggera e una quantità di sedativi ridotta. Inoltre, le partecipanti hanno riferito meno disturbi emotivi e minori effetti collaterali dopo l’intervento. Secondo gli autori, l’ipnosi ha permesso di risparmiare circa 773 dollari (oltre 540 euro) a paziente.Ma quale “magia” si nasconde dietro a questi meccanismi? Niente sguardi magnetici o potenzialità irrealistiche, tengono a precisare gli esperti. «Tramite l’ipnosi si può accompagnare virtualmente il malato in una condizione di benessere, stimolandolo ad evocare situazioni piacevoli, in modo tale che, dopo l’intervento o anche al risveglio, quando è necessaria un’anestesia generale, la sua percezione del dolore sia minore» risponde Luisa Merati, responsabile del Centro Medicina Psicosomatica presso l’ospedale San Carlo di Milano, che organizza sedute ipnotiche, individuali o di gruppo, con pazienti oncologici (le prestazioni sono rimborsate dal servizio sanitario nazionale e, in ogni caso, i malati di cancro sono esenti dal ticket). «Allo stesso modo – prosegue - è possibile aiutare il paziente a combattere gli eventuali sintomi fastidiosi sia dell’operazione che della chemioterapia. O, ancora, tramite tecniche di rilassamento si può offrire un sostegno psicologico “potenziato”, per superare i momenti difficili della malattia, inducendo calma e ottimismo per contrastare ansia e paura». Una soluzione altrettanto efficace può essere quella di insegnare ai malati a praticare l’auto-ipnosi (una tecnica simile al training autogeno e alle tecniche di meditazione), grazie alla quale i pazienti dovrebbero riuscire a scivolare in uno stato di benessere quando ne hanno bisogno, in day hospital per le sedute di chemioterapia o quando serve un aiuto a casa contro stanchezza cronica, nausea, debolezza.Le potenzialità dell’ipnosi sono già applicate in altri ambiti (per smettere di fumare, perdere peso o contro alcuni disturbi della psiche) e, gradualmente, vengono riconosciute anche in Italia come valide terapie complementari, utili se affiancate ad interventi di altro tipo. A utilizzare questa tecnica sui pazienti oncologici, infatti, sono già diverse strutture, fra cui l’Istituto Nazionale Tumori e l’ospedale San Raffaele di Milano, l’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, l’ospedale Umberto I di Lugo di Romagna (Ravenna), l’azienda ospedaliera Molinette di Torino e gli ospedali di Legnago (Verona), Garbagnate (Varese) e Varese. «Al pari di agopuntura e massaggi, le tecniche ipnotiche sono mezzi utili ed efficaci contro il dolore e gli effetti indesiderati delle terapie - commenta Furio Zucco, presidente della Società Italiana di Cure Palliative. - Ma credo che in Italia ci si debba prima occupare dell’abc delle cure analgesiche, per le quali c’è ancora molto da fare: serve, prima di tutto, la prescrizione dei farmaci oppiodi con il ricettario del Servizio Sanitario Nazionale, mentre oggi si usa ancora un ricettario speciale che molti medici di famiglia neppure vanno a ritirare. E bisogna incoraggiare l’immissione sul mercato dei derivati della cannabis, recentemente approvati con un decreto ministeriale». www.psicolife.com Psicologia e Ipnosi Terapia a Firenze

giovedì, ottobre 11, 2007

Con l’ipnosi meno dolore

Tratto da: La Stampa

Ipnosi alleata della lotta al cancro del seno. Uno studio americano pubblicato online sul «Journal of the National Cancer Institute» ne legittima l’ingresso nelle corsie dei reparti oncologici: una seduta di ipnosi prima di entrare in sala operatoria per un intervento di tumore mammario - hanno dimostrato infatti Guy Montgomery e colleghi della Mount Sinai School of Medicine di New York - riduce le dosi di anestetico necessarie, fa diminuire il dolore e i disagi pre e post-operatori, e accorcia la durata del ricovero in ospedale. In altre parole, riesce ad abbattere i costi della chirurgia di circa 773 dollari a paziente.

I vantaggi nella chirurgia del tumore al seno
Le donne che vengono operate per cancro al seno lamentano spesso dolore, nausea e debolezza prima e dopo l’intervento. Complicanze che rischiano di allungare la degenza o di favorire un nuovo ricovero in ospedale, e che a volte costringono a un’ulteriore assunzione di farmaci. Indagini precedenti avevano già suggerito le possibili virtù dell’ipnosi contro questi disagi. Benefici che gli esperti statunitensi hanno ora dimostrato in un trial clinico ad hoc su 200 donne. In particolare, gli scienziati hanno valutato gli effetti dell’ipnosi praticata un’ora prima dell’operazione.

E anche l’anestesia diventa più leggera
Le partecipanti allo studio sono state randomizzate in due gruppi: tutte venivano affidate a uno psicologo, ma mentre alcune si limitavano a dialogarci, altre venivano invece sottoposte a 15 minuti di ipnosi pre-intervento. Durante la seduta, lo specialista le accompagnava virtualmente in un mondo fatto di immagini piacevoli e rilassanti, e spiegava loro anche l’abc dell’autoipnosi per vincere eventuali sintomi fastidiosi. Gli autori hanno così osservato che in fase di intervento alle donne del gruppo ipnosi bastava un’anestesia leggera. Non solo. Queste pazienti hanno riferito meno disturbi e trascorso in media 11 minuti in meno sul letto operatorio

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