Psicolife - psicologia e psicoterapia a Firenze

martedì, aprile 11, 2006

La Distonia

Dall'esperienza specifica sulla terapia catartica deriva il postulato di Freud chiamato principio di costanza: "La funzione dell'apparato psichico sta nello scaricare le eccitazioni per mantenerle al livello più basso."

L'ipnosi dinamica per esempio fa ampio uso di questo principio generando scientemente distonia (sovraccarico emotivo) per motivare l'individuo ad agire al fine di scaricare la tensione energetica accumulata e ristabilire così la costanza interna. Le tecniche comunicative di tipo ansiogeno tendono a porre l'operatore in posizione up rispetto al soggetto e ad abbassare i suoi meccanismi di difesa.

Ne parlavano anche Freud e Breuer riferendosi agli stati ipnoidi capaci di determinare un vuoto di potere logico e analitico durante il quale una suggestione o un comando poteva agevolmente insinuarsi nella mente nel soggetto.

Mastronardi spiega molto bene questo concetto nel suo libro sulle strategie della comunicazione umana (Franco Angeli, 1998 Milano):

"[...] tutte le situazioni, anche di colloquio che creano tensione, e producono quindi una sollecitazione emozionale, determinano in ultima analisi una disorganizzazione dei parametri neurofisiologici standard del soggetto, che condiziona quindi la conseguente necessità di ripristinare la precedente omeostasi. Quest'ultima viene a concretizzarsi, allorquando il soggetto realizza quanto viene richiesto dall'interlocutore, accettando così le prescrizioni dello stesso, le eventuali sue interpretazioni, e finanche la pima idea che gli passi per la mente, e che in quel momento gli sembra l'uinca in grado di fugare il suo stesso stato emozionale.

Ovviamente in fase di interazione operatore-soggetto, se quest'ultimo supera il proprio "indice di tolleranza emozionale" a causa di manovre abnormemente penalizzanti da parte dell'interlocutore o del terapeuta, ne è conseguenza l'interruzione del "rapport" e quindi il non aderire alle richieste effettuategli." (p. 126)

Ciò viene insegnato anche nell'ipnosi dinamica quando si avverte di non superare l'indice di tolleranza entro cui è possibile inviare delle microstimolazioni pena il corto circuito ossia l'interruzione del rapporto ipnotico e l'attivazione di un comportamento nevrotico o aggressivo nell’interlocutore come unica possibilità per scaricare la tensione accumulata.

Per microstimolazioni si intende comunicazioni analogiche penalizzanti tramite la paralinguistica, la prossemica, la cinesica, la digitale e l’uso di simbolismi sessuali.

Nell’ipnosi dinamica per esempio, l'operatore non permette al soggetto alcun scarico tensionale ponendolo nella posizione ortostatica. L'operatore passa quindi alla comunicazione non verbale (prossemica, paraverbale, cinesica, digitale) con l'istanza analogica (l'istanza emotiva) dell'individuo al fine di conquistarsi il "potenziale di fascinazione" che verrà speso in seguito, al momento della richiesta comportamentale. Poiché il "servizio analogico" è subliminale (è indirizzato solamente ai ricettori emozionali) aggira efficacemente l'istanza cosciente. L'operatore stimolando e sollecitando delle proiezioni simboliche a livello inconscio si trasforma in una fonte di stimolazione e assurge dunque alla condizione di simbolo con potenziale ipnotico cioè di coinvolgimento (questa fase è denominata: flash subliminale). Il passaggio da flash subliminale a flash ipnotico consente all'operatore di venire identificato dall'Io razionale come simbolo stimolante. L'istanza logica avvertirà il bisogno di realizzare quanto richiesto (in seguito alla posizione ortostatica nessun'altra forma di scarico tensionale è possibile) nel tentativo di liberarsi dalla tensione accumulata e di destabilizzare l'ipnotizzatore ("ok faccio ciò che vuoi ma adesso lasciami stare" oppure si risponde in modo paradossale "non sono io a farlo"). Se il soggetto realizza la fenomenologia richiesta, l'operatore piuttosto che venir destabilizzato acquisisce maggiore potenziale con la ratifica della trance:"Vedi, i tuoi piedi sono bloccati".

Ricapitolando:

Fase 1: Fase induttiva.

Comunicazione non verbale direttamente con l'inconscio, ciò stimola i meccanismi di proiezione (investitura libidica della fonte di stimolazione) e incorporazione (assunzione all'interno di sé del simbolo che si è andato formando grazie alla proiezione).

Tale meccanismo da modo di rendere conto del meccanismo di infertizzazione che nell'esoterismo veniva chiamato incantesimo o forma pensiero.

"Infertizzarsi vuol dire anche caricarsi di desiderio attraverso pensieri, riflessioni esposizioni concernenti l'oggetto del desiderio o la causa scatenante di un problema (i simboli)". (Stefano Benemeglio, La comunicazione al di là della parola, CID-CNV Edizioni, Roma, p. 280)
Questo fenomeno può essere potenziato dai rituali collettivi dove l'emotività può essere amplificata a livelli abnormi e si può fare affidamento alla riprova sociale con i soggetti più resistenti.

Fase 2: Flash ipnotico.

L'Io razionale avverte l'esigenza di scaricare la tensione per ristabilire l'omeostasi del sistema. Può farlo solamente gratificando la richiesta dell'operatore. In tal modo crede di destabilizzare il potenziale ipnotico. Ragionamento: "Ok. Io ti gratifico per poter far cadere il tuo interesse a stimolare ulteriormente il mio inconscio". Ragionamento fallace perché la prima gratificazione avvia un campo affermativo positivo a cui l'Io razionale sarà vincolato secondo la legge di coerenza.

Se la procedura è andata a buon fine il soggetto avvertirà l'esigenza di realizzare quanto richiesto al fine di scaricare la tensione accumulata.

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martedì, aprile 04, 2006

La Disseminazione

Il racconto di storie e aneddoti è un'ottima tecnica di comunicazione a doppio livello capace di mettere in moto gli adeguati processi associativi.

Per potenziare tale approccio comunicativo il predicatore o guaritore si può avvalere anche della tecnica di disseminazione (interspersal technique - tecnica introdotta da Milton Erickson nella pratica dell'ipnoterapia negli anni '60).

Se è vero che la mente cosciente (l'emisfero sinistro) tende a decifrare passo per passo il senso di un discorso e a inserirlo all'interno di un determinato contesto, è anche vero che ogni parola è portatrice di associazioni individuali e letterali al di là del contesto nel quale si situa. Questo vuol semplicemente dire che una volta che il fedele viene chiamato sul palco al cospetto della figura carismatica le associazioni represse, rimaste nell'inconscio talvolta si riattivano, perché "nelle particolari condizioni della trance, dove la dissociazione e il letteralismo sono accresciuti, possono giocare un ruolo significativo nella facilitazione di una risposta comportamentale che sorprende la coscienza" (Milton H. Erickson, Tecniche di suggestione ipnotica, Astrolabio, Roma 1979, p. 282)

Il letteralismo, le allusioni, i giochi di parole, sono infatti pane per i denti dell'inconscio. Queste frasi sfuggite all'attenzione della coscienza che era stata fissata nell'ascolto della predica, funzionano come suggestioni subliminali.

Verranno perciò disseminate lungo il discorso, alcune parole e concetti con un particolare tono di voce e attraverso gesti quasi impercettibili. Tali suggestioni sono l'equivalente della suggestione diretta e palese dell'operatore durante un'induzione formale di trance.

La migliore descrizione di questa strategia l'ho trovata nel libro Il linguaggio del cambiamento di Watzlawick:
"[...] in altri termini: ci si immagini una pagina di un libro che sembri non contenere altro che una descrizione lunga, senza importanza, noiosa, appunto soporifera, su cui però alcune parole siano sottolineate. Se ora queste parole vengono lette nell'ordine in cui si presentano, danno un significato completamente diverso da quello della pagina in cui si trovano. [...] la percezione dell'immagine nascosta, dovrebbe essere tipicamente una capacità dell'emisfero destro e dunque la tecnica di disseminazione una via di accesso a questo emisfero." (p. 65)

Un esempio dell’utilizzo dell’analogical marking per indurre il cliente grattarsi il naso:
" ...realize that you have to start from scratch and nobody really knows "

Devi renderti conto che occorre partire da zero (ma scratch può anche voler dire al di fuori del contesto della frase grattarsi) perché nessuno veramente sa.
scratch knows = è l’equivalente fonologico di scratch nose=grattati il naso

Tale descrizione presenta interessanti analogie con le ricerche di Saussure (noto linguista svizzero) che analizzando la struttura della poesia greca e latina rinvenne le tracce di una attività segreta del poeta, alle quali diede il nome di anagrammi (Jean Starobinski, Le parole sotto le parole, trad. it., il melangolo, Genova, 1982).

Oppure pensiamo agli schizofrenici e alla loro caratteristiche insalate di parole, si tratta di un torrente di frasi, sconnesse e incoerenti. Milton prese a studiare questi discorsi pensando che potessero essere altro che una maschera per nascondere dei significati, frammentati e dispersi nelle espressioni verbali. In questo modo Erickson sviluppò il suo particolare stile comunicativo che consisteva nel produrre discorsi incoerenti tra cui nascondere, in forma frammentata una comunicazione significativa che si stagliava sullo sfondo grazie all'analogical marking (segno analogico).

L'analogical marking (questa sottolineatura subliminale delle parole) può essere fatta attraverso variazione minime della cadenza della voce o su qualsiasi altro livello N.V. (prossemica, cinesica, paralinguistica, digitale), spesso queste sottolineature sono precedute da pause e le parole sono menzionate durante l'espirazione del paziente e con tono sommesso.

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lunedì, aprile 03, 2006

La Resistenza

Se etichettiamo il comportamento "non collaborativo" del cliente come una resistenza piuttosto che come un messaggio inviatoci nello sforzo di aiutarci a trovare la soluzione al problema (ricordate che la terapia è un gioco a somma diversa da zero) rischiamo di alimentare una profezia che si autodetermina.

A questo proposito si può citare il noto effetto Rosenthal (dal nome dello psicologo che lo ha scoperto).

Robert Rosenthal aveva condotto una serie di esperimenti alla Oak-Scholl:

"Si trattava di una scuola elementare con 18 maestre e più di 650 allievi. La profezia autodeterminatesi veniva indotta negli insegnanti nel seguente modo: prima dell’inizio di un determinato anno scolastico si sottoponevano gli allievi a un test di intelligenza; alle maestre si comunicava che, oltre a stabilire i livelli di intelligenza, il test avrebbe anche consentito di individuare quel 20% di scolari che durante l’imminente anno scolastico avrebbero fatto progressi [...] le maestre ricevevano i nomi (presi in modo del tutto arbitrario dall’elenco degli scolari) di coloro che, in base al test, si poteva supporre con un certo grado di sicurezza che avrebbero fornito prestazioni eccezionali. [...] Quando alla fine dell’anno scolastico lo stesso test d’intelligenza veniva ripetuto, esso mostrava realmente un aumento al di sopra della media del quoziente d’intelligenza e delle prestazioni degli allievi che erano stati prescelti, e i racconti delle insegnanti dimostravano inoltre che questi bambini si distinguevano positivamente dai loro compagni di scuola anche per il loro comportamento, per la loro curiosità intellettuale, per il loro spirito di collaborazione e così via." (Paul Watzlawick, La realtà inventata, p. 92)

È profondamente ingiusto presentare l’intervento come un guerra dove il terapeuta ha la meglio e il cliente perde la faccia.
Joseph Weiss, del San Francisco Psychotherapy Research Group, utilizzando la nozione di Piano – così come sviluppata nell’opera Piani e strutture del comportamento (1960) di Miller, Galanter e Pribram – ritiene che il paziente sviluppi dei Piani inconsci sottoponendo il terapeuta e la terapia a dei test al fine di mettere alla prova le proprie credenze patogene, con la speranza di negarle avviando una esperienza emozionale corretrice. (Joseph Weiss, Harold Sampson, Convinzioni patogene, QuattroVenti, 1999 Urbino, p. 20).

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