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giovedì, luglio 27, 2006

L'ipnosi arriva sul lettino del ginecologo

A cura de Il Pensiero Scientifico Editore03/03/2004

Tra le numerose curiosità dell’XI appuntamento della International Society of Gynecological Endocrinology a Firenze, segnaliamo un interessante lavoro che affronta il tema dell’uso dell’ipnosi nella pratica ginecologica.

L’ipnosi è una delle peculiari forme della psicoterapia e si basa sul raggiungimento di un particolare stato psicologico di coscienza realizzato attraverso l’interazione con il terapeuta.

Una condizione caratterizzata dalla realizzazione di stati definiti come monodeismi plastici. La mente è focalizzata su un’unica idea e questo permette di attivare la plasticità cerebrale e di indurre su una base biochimica, modificazioni biologiche sia viscerali sia somatiche. Si tratta di processo che può interessare diversi sistemi anatomici: nervoso, endocrino, muscolare ed immunitario. La pratica dell’ipnosi, agendo sul sistema percettivo-emozionale, può contribuire con successo al controllo degli effetti somatici dello stress.

Paolo Vercelli, autore della ricerca, specialista in Ginecologia ed Ostetricia e docente presso il Centro Italiano di Ipnosi Clinica e Sperimentale di Torino, ci spiega le motivazioni che hanno portato le tecniche dell’ipnosi all’interno della pratica ginecologica: “Attraverso la psico-neuro endocrino-immunologia la psiche attiva la plasticità cerebrale, aumentando sia il numero di connessioni sinaptiche sia la quantità di neuroni”. Vista in quest’ottica, l’ipnosi può diventare uno degli strumenti della pratica ginecologica, attraverso il quale poter sbloccare alcuni dei meccanismi che sono alla base dei disturbi dell’apparato riproduttivo femminile.

Quali le applicazioni specifiche in campo ginecologico, quindi? L’uso dell’ipnosi ha mostrato i suoi effetti prevalentemente nel trattamento dei disturbi mestruali, per il problema dell’ovaio policistico, e la cura della dismenorrea, il vaginismo e l’esaurimento ovarico precoce. Non mancano risultati positivi per i disturbi legati alla menopausa o le applicazioni nel contesto dell’ostetricia, quando il blocco viene dalla paura nei confronti dell’evento parto. “Si tratta”, continua Vercelli, “di un mezzo fondamentale che potrebbe permettere alle pazienti di trovare in loro stesse gli strumenti fisiologici che permettano di realizzare quell’armonia mente-corpo necessaria per ripristinare situazioni di benessere e di salute”.

Per informazioni: International Society of Gynecological Endocrinology
Un articolo di :simona lambertini
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